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Professione consulente babywearing: a cosa servono le bambole didattiche?

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Le persone che hanno avuto modo di venire nel mio studio a Ferrara, o che si sono collegate attraverso il computer per una consulenza on line, rimangono stupite per la presenza di alcune bambole didattiche riposte sugli scaffali. Ma anche sui divanetti, davanti al monitor e in braccio, avvolte da una fascia rigida.

In realtà questi bellissimi bambolotti assolvono a molte importanti funzioni, vediamo insieme perché sono importanti, continua a leggere!

Bambole didattiche: non solo bambolotti

Dopo un primo momento di imbarazzo misto a curiosità, parte subito la domanda di rito: giocheremo con le bambole?
Seppure giocare sia una bellissima attività che permette di prendere coscienza di sé stessi, nel mio studio la presenza di una o più bambole didattiche, ha un altro significato ed è legato alla consulenza stessa.

Esattamente a cosa serve una bambola didattica?

Nel babywearing le bambole didattiche sono un mezzo attraverso il quale si impara a legare un supporto, e risultano molto utili innanzitutto perché hanno le stesse caratteristiche fisiche di un neonato o di un bambino.

In commercio ne esistono veramente tante, ed ognuna di loro è stata studiata, concepita in modo tale da corrispondere fisicamente proprio ad un bambino reale. Dal neonato, con la curvatura della colonna vertebrale a C, fino a toddler, la bambola didattica è utilizzata in molteplici situazioni.

E non solo nel babywearing, ma esistono altre figure professionali – sanitarie e non – che nella loro attività utilizzano un supporto simile per fare prove, dimostrazioni pratiche della teoria espressa nei loro corsi.

Ad esempio nel massaggio infantile, o in moltissimi casi per insegnare ai genitori come comportarsi in caso di un corpo estraneo, procedendo con la disostruzione delle vie aeree.

Cosa cambia quando parliamo di bambola didattica nel babywearing?

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Come consulente del portare in fascia (scopri le mie consulenze di babywearing online), mi viene un piccolo brivido lungo la schiena quando sento dire che è solo uno strumento di lavoro. Si, è vero la utilizziamo per far provare un supporto ai genitori, e per prima sono colei che lo consiglia nelle consulenze alle professioniste (sai che faccio formazione alle professioniste del babywearing?) ma ogni bambola ha anche un valore affettivo. Tanto che gli abbiamo scelto un nome, le abbiamo trovato gli
indumenti e per renderle il più possibili uguali alla realtà, abbiamo aggiunto anche il pannolino.

Quelli lavabili (vantaggi dei pannolini lavabili) che danno la forma al sederino come se fosse realmente del nostro bambino.

Se ti approcci per la prima volta all’universo del portare in fascia, ti sarai posta tantissime domande e i dubbi, le perplessità possono diventare un’arma a doppio taglio se non avrai risposte chiare e precise. Molti timori che non trovano una corrispondenza possono portare ad abbandonare l’intenzione del portare e dall’altra parte un indossare il supporto in maniera errata, può risultare poco sicuro. Sia per il portatore che per il portato.

Saprò legare? Sarò in grado di farlo con un tipo di supporto invece che con un altro che ci assomiglia? E se tiro troppo una fascia, rischio di fare male al mio bambino?

Queste sono solo alcune delle domande che puoi porti all’inizio della conoscenza con il babywearing e a cui potrai rispondere grazie ad una consulente, che ti darà la possibilità di trovare la soluzione giusta per te.

Usa le bambole didattiche per fare pratica!

Che tu sia un’aspirante professionista del babywearing, che un genitore che vuole usare il babaywearing, puoi pensare di usare le bambole didattiche per fare pratica!

Il primo mezzo con cui puoi approcciarti inizialmente, è infatti proprio la bambola didattica. Ci sono scuole e consulenti che fanno provare fin dalla prima volta un supporto direttamente con il proprio
bambino. Sono scelte che non giudico, e che accetto ben volentieri, ma a me piace muovermi diversamente, dedicando una parte della consulenza alle prove.
In fin dei conti se ci pensi, un supporto non è altro che un pezzo di stoffa.

È esso stesso un mezzo per portare il bebè, ed è importante conoscerlo più da vicino prima di utilizzarlo. Per poterlo fare c’è bisogno di provare e riprovare, fino a quando non saremo in grado di fargli fare quello che vogliamo noi, ma la nostra concentrazione sarà sempre indirizzata ad esso.

Maggiore serenità

Se invece, prima di provare con il nostro bambino, utilizzassimo una bambola, quando arriverà il momento di indossare il supporto nella quotidianità sarà tutto più facile. Ci sarà più serenità, sicurezza e il portare il proprio bambino assumerà quel valore di accoglienza che tanto abbiamo a cuore.

Pensate, ad esempio, a quando da piccoli vi hanno portato in piscina per la prima volta e vi hanno dato
l’opportunità di imparare a nuotare. Prima si prova a bordo piscina, ognuno con i propri tempi dedicando l’attenzione al respiro, ai movimenti. Poi piano piano ci si allontana dal bordo e si inizia a muoversi, a nuotare, e a prendere confidenza con il corpo in acqua.

Pensate se l’istruttore ci buttasse direttamente nell’acqua alta, diventerebbe difficile preoccuparci di non annegare. Potrei farvi tantissimi altri esempi utilizzando mezzi come la bicicletta o la macchina, ma il concetto tutto sommato è sempre quello: imparare a destreggiarci tra i vari metri di fascia con una bambola didattica permetterebbe di avere più tempo da dedicare per imparare mettendo da parte le paure comuni di qualsiasi genitore. Siamo più tranquille anche di fare errori, e di riprovare in sicurezza anche nelle legature che ci appaiono più ostiche.

Diamo più tempo a tutti

Utilizzando le bambole didattiche diamo più tempo a tutti di imparare. Non dimentichiamoci infatti dei papà, che spesso hanno bisogno di non essere messi da parte, e possono apprendere con calma come utilizzare il supporto che meglio si adatti al proprio portare (papà e babywearing). A volte questa insicurezza da parte dei papà, e quel volerli mettere da parte nell’accudimento di un bambino, fa sì che si sentano di troppo e la loro partecipazione messa in secondo piano.

Siamo troppo abituati ad immaginare un amore a senso unico tra mamma e figlio, ma dimentichiamo che il babywearing regala sensazioni di attaccamento che non guarda in faccia il ruolo genitoriale. E’ un uguale accudimento che regala bellissime sensazioni ad entrambi e che in un momento delicato come la maternità, diventa un supporto essenziale per la coppia.

Ed ecco che la bambola didattica assume un ruolo molto importante in una consulenza, dove è possibile far provare anche un papà a raggiungere la propria sicurezza nel portare dandogli gli strumenti giusti perché ciò possa avvenire nella quotidianità.

L’importanza della bambola di didatittica se sei professionista del babywearing

Se per il genitore la bambola didattica è una palestra dove potersi allenare giorno dopo giorno, supporto dopo supporto, è altrettanto importante per la consulente. Non solamente per una questione di affettività verso uno strumento del proprio lavoro, ma soprattutto è un insegnamento continuo.

È importante prima di consigliare il giusto supporto conoscere a fondo gli strumenti che come professionista si andrà a utilizzare, e in questo, la bambola didattica sarà un ottimo alleato.

In una fascioteca non vi è bisogno di avere centinaia di supporti tutti diversi fra di loro soprattutto se non sappiamo come utilizzarli al meglio. Ci sarà bisogno di poche fasce, marsupi o mei tai che avranno bisogno di essere provati, studiati per poterli consigliare in una consulenza. In questo la bambola didattica ha un ruolo molto importante, ed è quello di permettere alla consulente di trovare il giusto supporto con la legatura che meglio si adatti ad esso senza incorrere in spiacevoli incidenti.

Evviva le bambole didattiche

Importante la presenza di queste bambole nella valigia della professionista del babywearing, al pari dell’empatia, dell’ascolto e di una apertura mentale necessaria a cogliere le vere esigenze delle famiglie che si rivolgono a noi.

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Non solo oggetti, ma strumenti di lavoro e ascolto!

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