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La mia idea di genitorialità sostenibile

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Indice dei contenuti

Esigenza di una genitorialità sostenibile

Dalla prima linea rossa del test di gravidanza, fino ad arrivare al momento del parto, per un genitore è una altalena di emozioni e sentimenti. La nascita di un figlio porta con sé gioia e felicità, ma allo stesso tempo un immenso carico emotivo ricco di dubbi, perplessità e domande. La mia idea di genitorialità sostenibile, nasce proprio dalla me mamma, e anche dalla me professionista, con anni di lavoro a contatto con altri genitori.

Sarò un bravo genitore? È uno dei tanti interrogativi che ci poniamo, a volte pure inconsciamente, e la cui risposta sappiamo benissimo non essere così immediata come vorremo che fosse. La domanda che dovremo porci non è solo che mondo consegniamo ai nostri figli, ma anche che figlio andiamo a consegnare a questo mondo.

Cos’è la genitorialità sostenibile

La genitorialità sostenibile è innanzitutto una scelta di consapevolezza: un approccio informato (da fonti sicure) alla vita da genitore, una quotidianità incentrata sui bisogni naturali Nella scelta su che tipo di genitore ci sentiamo in grado di essere, togliendo le situazioni personali, non si può ignorare che viviamo in un pianeta determinato fisicamente: è quello. Non esistono alternative al pianeta terra (almeno al momento), e per quanto negli anni si sia cercato di trovarle fuori da esso, siamo consapevoli che non avverrà così nell’immediato.

Questo dovrebbe portarci a riflettere sul grande potere che ognuno di noi ha fra le mani, e a come potrebbe usufruirne, con piccoli ma significativi gesti quotidiani. Un pensiero, mi rendo conto, molto ampio da affrontare, e che comporterebbe una visione a 360 gradi. In esso troviamo veramente di tutto: la società in cui viviamo, l’economia , gli equilibri globali per passare ai conti pubblici, e alla salute del nostro pianeta.

Se ti sei posta anche solo uno di questi dubbi, sei già sulla buona strada per una genitorialità sostenibile e consapevole. Attenzione! Sappi fin da subito che non è richiesta la perfezione. Ogni piccolo cambiamento, ogni piccolo gesto comporterà difficoltà, e la strada sarà un continuo sali scendi a cui dover fare i conti.

Siamo individui privilegiati per tutto quello che abbiamo a disposizione e non parlo solo di cibo, ma in particolare di quello che usiamo, i servizi a nostra disposizione e l’energia che utilizziamo perché tutto questo possa realizzarsi.

Ci vuole un villaggio per crescere bambini?

Un proverbio africano che utilizzo spesso nelle consulenze con i genitori che si approcciano per la prima volta al babywearing ( a proposito scorpi come ti aiuto con le mie consulenze babywearing online o dal vivo), recita così:

“Ci vuole un villaggio per crescere un bambino”.

Questa frase fa riflettere e ci pone altrettanti dubbi su che impatto potrà mai avere un villaggio su un bambino. Sappiamo che i bisogni primari di un neonato sono essenzialmente immateriali, e che un bambino avrà bisogno sostanzialmente di presenza e di contatto. Tutto questo a costo zero. Non ha bisogno d’altro, e tutto il resto è qualcosa in più che andremo ad offrirgli.

Quali potrebbero essere le scelte che possiamo fare per una genitorialità sostenibile?

Possiamo iniziare pensando che produciamo troppo, possediamo troppo e compriamo molto per poter avere la visione su quali scelte da genitori possiamo considerare consapevoli. Tra queste abbiamo svariate possibilità a partire fin dai primi momenti di vita del nostro bambino:

  1. – l’allattamento al seno (i miei servizi sull’allattamento);
  2. – i pannolini lavabili;
  3. – il babywearing ( il mio mondo professionale da consulente babywearing);
  4. – riciclare e riusare.

1 Allattamento al seno ecologico!

L’allattamento al seno è ecologico, ecosostenibile, equo solidale, economico, ma è soprattutto la filiera più corta che esista, e, se volessimo utilizzare la tipica frase che troviamo sui cartoni del latte, possiamo proprio dire dal produttore al consumatore. Quando andiamo ad allattare al seno un neonato, diamo a lui e a noi stessi, una possibilità per il futuro di diventare individui forti con la giusta difesa immunitaria che servirà per affrontare le avversità della vita.

Per farlo non c’è bisogno di ulteriori risorse e non vi è bisogno di buttare rifiuti perché non esistono imballaggi che lo contengano, ma è tutto pronto all’uso. Seppure sia certa che l’allattamento al seno sia la scelta giusta per divenire genitori consapevoli, sono anche dell’idea che tutte le mamme meritano di poter scegliere senza essere giudicate.

Alla base dell’esperienza dell’allattamento ci deve essere un reciproco rispetto di bisogni e necessità tra la mamma e il bambino, tutto il resto non deve assolutamente intromettersi.

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2 Pannolini lavabili si o pannolini lavabili anche no?

In questi ultimi anni abbiamo assistito a un ritorno al passato dei pannolini lavabili a discapito di quelli usa e getta, pubblicizzati nei maggiori canali per l’infanzia. È una scelta consapevole ed ecologica che sta prendendo sempre più piede, e che porta a non avere un ritorno di rifiuti indifferenziati che hanno un costo enorme per il nostro pianeta. E non solo per il nostro pianeta, ma soprattutto per preservare la pelle sensibile dei neonati, che sono maggiormente esposti a dermatiti causati dai tessuti non traspiranti dei prodotti usa e getta.

La scelta sostenibile di un pannolino lavabile nasce proprio dal tessuto con cui vengono prodotti che è naturale e senza la presenza di sostanze tossiche e nocive, ma soprattutto che permettono un lavaggio senza l’utilizzo di ulteriori additivi chimici. Eh si! I pannolini lavabili vanno bene anche per il babywearing, perché, essendo leggermente più grossi degli usa e getta, creano un cuscinetto sul sedere adatto a un miglior aggancio della fascia.

Nessun problema di fuoriuscite se questo è ben indossato, della taglia giusta e posizionato come qualsiasi pannolino non lavabile.

3 Il babywearing per la genitorialità sostenibile

Poteva mancare il babywearing in una scelta consapevole? Assolutamente no!

Portare il proprio bambino è qualcosa che va oltre la moda del momento (babywearing non è moda), e seppure sappiamo che questa scelta comporti lo storcere del naso a tantissime nonne o a parenti vecchio stampo, siamo certi essere sulla strada giusta.

La società in cui viviamo è abituata a imporre ai neo genitori dei corredi creati ad hoc per separare il bambino nei momenti più importanti della sua crescita. Il lettino per la nanna, il seggiolone per la pappa, e il passeggino per andare a spasso ponendo di fatto la richiesta di un adattamento innaturale. Per nulla incline alla risposta del suo bisogno primario di contatto che invece si potrà avere indossando un adeguato supporto, come potrebbero essere ad esempio le fasce (quale fascia scegliere?), che tanto amo proporre e consigliare nelle mie consulenze.
Non vi sarà bisogno di acquistare supporti differenti in base alla stagionalità e all’utilizzo del singolo individuo perché il portare è per tutta la famiglia, nessuno escluso. Essere genitori consapevoli è un vero e proprio gioco di squadra, che rompe gli schemi imposti fino ad ora da una società chiusa e poco avvezza a pensare al futuro.

4 Riusare e riciclare: preloved forever!

In un ampio concetto di sostenibilità dove produciamo troppo e buttiamo altrettanto senza domandarci che fine andranno a fare i nostri rifiuti, possiamo donare ai nostri figli un pensiero
circolare che coincide con il riutilizzo di ciò che possediamo. Il riuso di un prodotto, di un accessorio o di un supporto è altresì una buona strada da percorrere se vogliamo fare la differenza che non significa necessariamente sporco, malandato e di seconda mano.

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Il preloved come lo chiamano gli americani è una piacevolissima sensazione di amare nuovamente, dare una seconda vita a un prodotto o un accessorio che gli altri hanno abbandonato per svariati motivi (scopri perché puoi scegliere fasce usate babywearing).

Che sia chiaro, usati non significa siano necessariamente rotti, brutti o sporchi, ma solamente non più utilizzati dalle altre persone perché il loro interesse è cambiato.

In conclusione

Genitorialità sostenibile o meno, la verità è che essere genitori al giorno d’oggi è una vera e propria sfida, che richiede consapevolezza e molto coraggio. Abbiamo il compito di limitare da un lato il nostro impatto sul mondo, e dall’altro, porre attenzione su come il mondo vada ad impattare su di noi e i nostri figli.

E con i figli adolescenti… aiutooo!

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