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Papà e babywearing: parliamone di più!

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Indice dei contenuti

Per i papà è davvero difficile portare in fascia?

Nella mia professione di consulente, a contatto con le famiglie, ho avuto modo di rispondere a molte
domande che mi hanno permesso di confrontarmi con gli altri. Dubbi, perplessità e falsi miti sul mondo del babywearing mi hanno fatto capire che spesso è solo una questione di informazioni errate, poco chiare e, soprattutto, non verificabili.
La più gettonata, e quella che mi fa maggiormente tenerezza, riguarda il rapporto tra papà e babywearing: le fasce vengono spesso considerate poco adatte per i papà (che utilizzano più spesso il marsupio).

Eppure questo giudizio è assolutamente privo di fondamento, in quanto anche l’uomo possiede tutte le caratteristiche necessarie a portare in fascia il proprio bebè: a tutto vantaggio del contatto.

Papà e babywearing: possibile eccome!

Se ti dico papà e babywearing scommetto che non pensi alla fascia, almeno non subito. Veramente è così difficile portare in fascia per i papà? Prima di rispondere a questa domanda mi piacerebbe molto fare un piccolo gioco con te. Nulla di complicato. Proviamo insieme a digitare su qualsiasi motore di ricerca (non importa quale, tanto sono tutti uguali) la parola fascia elastica e aggiungiamo di seguito il nome comune, papà.
Escludendo le prime pagine in cui immancabilmente usciranno le varie pubblicità di negozi, sono sicura che farai molta fatica a trovare articoli che parlino della figura paterna, come di colui che porta in
fascia il proprio bambino. Attenzione attenzione. Non ho detto che non troverete immagini di papà che
portano, ma di quelli che hanno provato, trovato e utilizzato un supporto a fasce.

Le cose stanno cambiando

I papà che portano sono tanti e per fortuna le cose stanno cambiando, tanto che è sempre più frequente ricevere richieste di consulenze personalizzate online e non anche da parte di papà e neo papà. La figura paterna ha assunto negli ultimi anni, una trasformazione del proprio ruolo che, per retaggio culturale, si era fermata a una immagine di padre dedito solamente al lavoro e ai propri hobby.
I papà moderni sono più consapevoli, attenti e desiderosi di instaurare un rapporto con la propria prole
che se ci pensate fino a poco più di vent’anni fa, poteva sembrarci impossibile. Ormai non ci pare così
strano osservare un uomo che accompagni il proprio figlio a scuola, o nell’ attività sportiva o
semplicemente a giocare ai giardinetti. Ci appare ancora meno insolito che per farlo sappia utilizzare un supporto babywearing.

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Papà e la fascia

Marsupio o fascia per papà?

Ritornando al risultato della ricerca che abbiamo avuto modo di fare poche righe sopra, la maggior parte delle immagini di ritorno mostreranno come siano utilizzati maggiormente i marsupi a confronto delle fasce, ma siamo sicuri che sia il supporto adatto?
Chi abbia deciso che il marsupio sia a uso e consumo dell’uomo proprio non lo so! Quello di cui però sono sicura è che ognuno di noi debba trovare il supporto che fa per sé:

  • in base alle proprie esigenze;
  • alla propria corporatura;
  • a come si sente di poter portare;
  • e ovviamente in base ai piccolini.

Di certo, l’ago della bilancia non lo fa il sesso del caregiver. Come sempre, l’unico modo per esserne sicuri è provare ad usare il supporto, sia esso la fascia, il mei tai, il marsupio ecc. oppure ricorrere al confronto con una professionista per ricevere tutte le indicazioni del caso. La differenza la farà sicuramente anche il sentirsi a proprio agio, senza doversi aggiustare di continuo o senza dover tirare, sollevare, alzare o spostare. Ho reso l’idea, vero?

In sostanza, ti sto dicendo ancora una volta che i supporti veloci non esistono, ma esistono piuttosto, i supporti giusti!

Come scegliere la fascia se sei un papà?

Quindi come scegliere la fascia se sei un papà? Facciamo un altro giochino per capire meglio il rapporto papà e babywearing.
Sai oramai che amo le metafore, e questa volta mi piacerebbe associare il mondo delle scarpe a quello dei supporti per il babywearing. Se ci pensi bene, anche quando acquistiamo una calzatura andiamo a sceglierla in base a una serie di fattori: la misura del piede; la conformazione del tessuto o della tomaia; ma soprattutto, la scegliamo in base all’utilizzo che ne vogliamo fare. Un paio di infradito sono perfette per andare in spiaggia, mentre gli scarponcini sono ideali per la montagna. Nessuno ti vieta di andare su e giù per i boschi con le infradito ma, oltre ad essere pericoloso, il tuo cammino sarà alquanto difficoltoso.

Per i marsupi e le fasce è la stessa identica questione

I marsupi, ad esempio, sono pensati e venduti per una corporatura da adulto medio, uno stato di salute normale e la mobilità degli arti regolare. In commercio ci sono tantissime tipologie di supporti di questo tipo, alcuni leggeri e adatti a un uso di poche ore, altri più pesanti e con una fascia che regga il peso, utilizzabili più ore al giorno. I marsupi più leggeri non possono essere utilizzati ad esempio per lunghe passeggiate in montagna, come le nostre infradito sono adatte solo alla spiaggia.

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Papà canguro? Aiutalo e supportalo!

A questo punto abbiamo capito che, sia il marsupio che la fascia, hanno bisogno di essere provati e scelti in base a una serie di varianti e che un semplice acquisto, senza averne una idea di base, possa rivelarsi inadatto a chi dovrà utilizzarlo papà o mamma che sia.

Torniamo quindi alla domanda iniziale: la fascia per i papà è così difficile?

A mio parere non esiste supporto considerato facile, ma è tutta una questione di praticità, manualità e
accortezze, come detto in base all’età del proprio bambino, e all’utilizzo che ne vogliamo fare.

A uno, due e tre mesi la mancanza di tonicità di un neonato, unita alla struttura scheletrica ancora non formata, fa sì che qualsiasi supporto utilizziate, risulti difficile e comunque bisognoso di maggiori attenzioni, soprattutto per mettere in sicurezza il proprio bambino.

Diamo fiducia ai papà di poter provare, e poter sentire sulla loro pelle, la sensazione meravigliosa del
portare con la fascia attraverso il contatto cuore a cuore o pelle a pelle, una sensazione che possiamo condividere, anzi, dovremmo condividere, anche con loro. A volte basta veramente poco per poter uscire dagli schemi e scoprire quanto sia bello trovare la soluzione giusta per sé e il proprio bambino.

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